Atmosfera di internazionalità ha interessato la sezione nell’ultima Riunione Tecnica Obbligatoria della stagione che, ormai, si avvia alla fine e nel corso della quale non sono mancate le soddisfazioni. La presenza dell’Assistente internazionale Lucia Abruzzese, pianificata nell’ambito delle visite istituzionali dal presidente dell’AIA Marcello Nicchi, ha animato la sala che ha visto la massiccia presenza dei giovani colleghi impegnati nel percorso di crescita nel mondo arbitrale.
Lucia Abruzzese, della Sezione di Foggia, nell’organico degli Assistenti della Commissione Arbitri Nazionale di Lega Pro, categoria nella quale la sezione è rappresentata da Gigi Bellassai per il ruolo degli Osservatori che ha in Antonio Danilo Giannoccaro il responsabile della Commissione. Alla Lezione sono stati graditi ospiti il presidente della Delegazione Provinciale della Figc, Gino Giacchi, il neo presidente provinciale degli allenatori di calcio, Daniele Vitale. Ovviamente presenti i «nostri» colleghi che rappresentano la sezione a livello nazionale nella Commissioni CAN D (Francesco Saia), Beach Soccer (Vincenzo Cascone), Settore Tecnico (Rosario Spata). Presente Martina Bovini, con il piccolo bebè in braccio, che per motivi familiari in questi giorni si è dimessa da Assistente proprio dalla CAN Pro, e il referente regionale della Rivista L’Arbitro Giuseppe La Barbera.
E’ stato il presidente Andrea Battaglia a fare una breve presentazione della illustre ospite, che nel corso della giornata aveva avuto modo di ammirare le bellezze del territorio ibleo (anche se le condizioni meteorologiche hanno limitato le escursioni) ed è stata ospite del Sindaco del Comune di Santa Croce Camerina. Ma, ovviamente, le attese erano tutte per Lucia Abruzzese che ha tenuto desta l’assemblea con i suoi aneddoti e le sue esperienze vissute nel corso del girovagare nelle sei stagioni nella Can D, nelle undici nell’attuale Lega Pro e nel corso delle gare Internazionali alle quali ha dato il suo apporto da Assistente. “La Serie C – ha esordito la collega foggiana - è l’università dell’Aia, una scuola di formazione che fa maturare i colleghi per palcoscenici di maggiore spessore. Una scuola di formazione perché l’arbitraggio è un continuo percorso di acquisizione di esperienze da mettere al servizio delle proprie e quelle delle altrui prestazioni sul terreno di gioco”.
Lucia ha toccato moltissimi punti che determinano e portano positività alle prestazioni arbitrali e contribuiscono – nella vita privata - a migliorare il proprio stile di vita. “L’arbitraggio – ha affermato - è una grande sofferenza (frase pronunciata dal grande Stefano Farina) e specialmente nella fase iniziale dell’approccio bisogna superare le molteplici difficoltà che si possono verificare durante l’assolvimento del compito. L’arbitraggio fa aumentare l’autostima che è in ognuno di noi ed è un elemento fondamentale per il ruolo di arbitro, poiché durante la direzione di una gara necessita una fase preparatoria agli eventi, concentrazione massima e preparazione atletica fondamentale per mantenere lucidità fisica e comportamentale”.
L’illustre ospite ha risposto alle moltissime domande che le sono state rivolte dai colleghi presenti. Dal perché fare l’arbitro (ha iniziato all’età di sedici anni), al rapporto con i genitori quando ha scelto questo ruolo per fare sport, alle difficoltà di gestione della famiglia. “La nostra attività – ha affermato Lucia Abruzzese, avviandosi alla conclusione - è uno stile di vita e ringrazio l’AIA per le esperienze che ho potuto fare sui campi di molte Nazioni del mondo. Una passione – ha concluso - che ti esplode dentro, perché da adolescente non avevo idee ben precise, ma stagione dopo stagione i miei obiettivi si alzavano sempre più e che ho raggiunto con il mio impegno e i sacrifici non indifferenti”. Lo scambio di gadget a ricordo della visita alla Sezione ha concluso la lezione, che ha generato nei giovani (ma anche nei meno giovani) molto interesse.
Giovanni Calabrese