Francesco Cusumano: arbitro e neo medico - Sezione di Caltanissetta
Lo scorso 24 marzo Francesco Cusumano ha conseguito la laurea in “medicina e chirurgia”.
Un traguardo di fondamentale importanza per Francesco, arbitro appartenente alla CAN D dal 2018. A distanza di appena quattro stagioni dall’anno del corso, è riuscito ad esordire in Serie D nella gara Vibonese Calcio- Calcio Cittanovese.
“Per me l’arbitraggio è passione, l’AIA è famiglia”, queste le sue parole. Un percorso, il suo, non certo esente da momenti difficili come quello della perdita della madre. Francesco dedica la laurea a lei e ha voluto ricordare che in quei frangenti, la sezione non l’ha mai abbandonato e non smetterà mai di ringraziare per questo l’ex presidente Calogero Schifano e l’attuale Domenico Amico.
Un passato che l’ha visto come calciatore fin da bambino. Mentre giocava era però affascinato dalla figura dell’arbitro e dai valori che lo caratterizzano come autorevolezza e responsabilità. Secondo lui l’arbitro possiede una mentalità differente che gli permette di avere rapporti stretti con tante persone. Non solo stile di vita, ma anche scuola di vita.
Sicuramente un cammino dove non sono mancati i sacrifici soprattutto perché Francesco ha dovuto conciliare studio e attività arbitrale e quindi spendere tanto tempo per entrambe.
Ai giovani consiglia di condurre una vita sana fatta di buona alimentazione e allenamento. Infine molto rilevante per la loro crescita anche lo studio del regolamento, considerato da Francesco come una conditio sine qua non.
Il presidente del CRA, il Comitato Regionale e tutti gli associati siciliani si complimentano con Francesco per il risultato raggiunto e augurano i migliori successi sia come arbitro che come medico.
Daniele Gattuso
Abisso: “Eccellere deve essere la nostra abitudine” - Sezione di Saronno
Rosario, ricevuti i saluti di Davide Rosio, Presidente della Sezione di Saronno e di Alessandro Pizzi, Presidente del CRA Lombardia, ha iniziato la propria presentazione, mettendo al centro, sin da subito, l’importanza di porsi alcune domande che potremmo definire “esistenziali”. Dalle crescenti aspettative che porta con sé il fare bene, alla costante spinta a mettersi in discussione, provando a migliorare in qualsiasi ambito della propria vita. Il tutto sottolineando tre caratteristiche fondamentali, da considerare come chiavi di lettura per raggiungere il proprio sogno: l’umiltà, lo spirito di sacrificio e la sofferenza. Quest’ultima citando uno dei fischietti italiani più amati, il compianto Stefano Farina. “Masticare l’aglio e dire che è buono”: una metafora volta ad evidenziare come nel percorso di crescita sia importante accettare anche e soprattutto le amarezze e i passaggi a vuoto. Inoltre, l’arbitraggio, oltre ad essere una continua scuola di vita, è una delle esperienze più formative per i ragazzi più giovani, per maturare all’interno di un’Associazione unita dall’amore per il calcio.
“L’eccellenza deve essere la nostra abitudine”. Parafrasando Aristotele, Abisso sottolinea come, spinti dalla passione, dobbiamo ricercare la perfezione: gli errori sono dietro l’angolo, ma non bisogna scoraggiarsi quando accadono, l’importante è saper reagire con forza e decisione, rialzandosi dopo di essi. Fino ad arrivare ad un excursus più tecnico, snocciolando due categorie di scorrettezze non facili da cogliere e valutare: l’uso eccessivo di braccia e gomiti e i falli commessi dal portatore di palla. Due ambiti su cui lavorare con giudizio per entrare ancor di più nelle pieghe delle partite. Per poi concludere con le domande e le curiosità finali. Non facendo mancare qualche consiglio per superare il difficile momento che si sta vivendo al di fuori dell’AIA e sul migliorarsi partita dopo partita.





DARIO CECCONI E LE DIECI PAROLE CHE LEGANO L'ARBITRAGGIO - Sezione di Trapani
Seppur da remoto Mercoledì 24 Marzo gli arbitri trapanesi hanno avuto il piacere di incontrare l’Assistente della Commissione Arbitri Nazionale, Dario Cecconi della Sezione di Empoli.
Dopo gli onori di casa e la presentazione dell'organico sezionale all'ospite da parte del Presidente Sezionale Girolamo Poma, ha fatto seguito l'intervento del Presidente del Comitato Regionale Arbitri Sicilia Michele Cavarretta.
Un breve video di benvenuto è stato da preludio all'intervento di Dario che, ad inizio collegamento ha affettuosamente salutato i nostri associati Vincenzo Messana, Sandro Viola e Gianfranco D'Amico suoi ex consezionali ad Empoli, nonché l'amico Alberto Piazza, ex collega in serie C.
Attraverso una rappresentazione visiva di alcune slide, Dario a condiviso le “10 parole che legano l’arbitraggio”, intervallate da alcuni aneddoti che hanno segnato il suo percorso arbitrale.
- follia (avere il coraggio di affrontare gli eventi);
- studio (essere sempre preparati a qualsiasi variabile);
- sezione (un punto fermo nella crescita di ogni arbitro);
- famiglia (il supporto fondamentale che ognuno di noi ha);
- sudore (mostrare impegno, perché non si ottiene nulla per niente);
- sacrificio (tutte le rinunce che siamo costretti a fare per scendere in campo);
- fortuna (il fattore C, Dario ha infatti parlato del suo Esordio in serie B);
- emozione (in tutte le sue sfaccettature: gioia/rabbia/ansia);
- umiltà (lavorare su noi stessi e sui nostri limiti);
- consapevolezza (capire dove dobbiamo andare sapendo da dove veniamo).
La citazione di una frase dell'indimenticabile Stefano Farina “Quando c’è una meta, anche il deserto diventa una strada”, ha di fatto chiuso la piacevole esposizione di Dario che, a seguire, ha risposto a numerose domande sul suo percorso e su ciò che lo ha condizionato.
Francesco Piccichè
Maria Marotta: gentilezza ed eleganza - Sezione di Caltanissetta
La sezione di Caltanissetta ha avuto il privilegio di ospitare, in video-conferenza, il 19 marzo scorso, Maria Marotta, arbitro internazionale della sezione di Sapri.
Ad aprire l’incontro il Presidente Domenico Amico che ha dato il benvenuto all’ospite con una clip di presentazione. Ha poi ricordato a tutti che Maria nel suo percorso, ha calpestato campi sterrati come quelli siciliani, constatando che i livelli alti si possono raggiungere indipendentemente dalla sezione di appartenenza. Successivamente le ha ceduto la parola e Maria ha intrapreso il suo discorso specificando fin da subito che alla base della sua carriera i valori fondamentali sono stati gentilezza ed eleganza, accompagnati dal sorriso. Ha proseguito affermando che l’arbitro deve essere capace di gestire la sconfitta e di far tesoro delle critiche, anziché dei complimenti. Ha poi mostrato alcuni video riguardanti il fallo di mano ed è stata data l’opportunità a qualcuno di intervenire e dire la propria. A tal proposito Maria ha voluto precisare che in simili circostanze vige la regola “best position best decision”, sottolineando così l’importanza del corretto posizionamento sul terreno di gioco. L’arbitro deve comportarsi da vincente trovando soluzioni invece che alibi, con naturalezza, serenità ed entusiasmo.
Alla fine sono state poste a Maria delle domande da parte degli associati. È stato chiesto quali siano le sue sensazioni all’estero e lei ha risposto che sicuramente si tratta di un’emozione indescrivibile poter rappresentare il proprio paese al di là del confine. Poi vi è stata una domanda sull’allenamento tipico che Maria segue durante la settimana, a cui la stessa ha replicato di attenersi a quello UEFA, trattandosi per lei di un impegno primario e fondamentale al quale quotidianamente l’arbitro non può rinunciare. Infine, si è discusso degli osservatori e delle differenze tra calcio maschile e femminile; Maria ritiene che possa essere opportuno un confronto più diretto con gli Osservatori Arbitrale e ha evidenziato una maggiore correttezza delle calciatrici rispetto ai calciatori.
Auguriamo a Maria il miglior prosieguo della stagione in corso nell’auspicio di poterci un giorno rivedere in presenza.
Daniele Gattuso